Festival del Film Etnomusicale
Immagini & Suoni del Mondo
Festival del Film Etnomusicale
Cinema Odeon – Firenze
30 ottobre -1 novembre 2011
DOMENICA 30 OTTOBRE
ore 16.30:
INFIDELS (Koffar) Iran
Bahman Kiarostami, 2004, 40′
Bahman Kiarostami, figlio di Abbas, documenta con Infidels (“Infedeli”) la varietà delle fedi che si sono incrociate nel corso del tempo in Iran, accompagnate da tradizioni musicali che hanno dovuto confrontarsi, durante la rivoluzione islamica, con i dettami del nuovo corso. Come nel caso dei Godar, artisti-zingari originariamente animisti, costretti a convertirsi, ma considerati ancora infedeli a causa del desiderio di conservare la propria identità culturale.
TWO BOWS (Do Kamancheh) Iran
Bahman Kiarostami, 2004, 45′
Two Bows (“Due strumenti ad arco”) celebra la bellezza della musica classica iraniana attraverso uno sguardo in profondità rivolto a due musicisti suonatori di kamancheh (viella ad archetto). Reza Derakhshani e Taqi Shekarchian vivono in due mondi completamente diversi. A Roma, Reza Derakshani sperimenta forme di ibridazione della musica classica persiana con il free jazz e la musica elettronica. Intanto, nel Bandar Turkaman, il musicista tradizionale Bahram Berdikor preso dalla sconforto per le precarie condizioni di vita, medita il suicidio a causa delle restrizioni imposte dal regime alla sua musica.
Do Din ka Mela / A Two Day Fair India
Kizhavana Jayasankar e Anjali Monteiro, 2009, 60’
“Niente al mondo durerà – non è che una fiera di due giorni” canta Mura Lala Fafal accompagnato al jodia pava (flauto doppio) dal nipote Kanji. Mura e Kanji sono Meghwals, una comunità pastorale Dalit che vive nel Grande Rann di Kachchh, nello stato indiano del Gujarat. Il film è un viaggio di due giorni nella musica e nella vita quotidiana di questo duo zio-nipote sullo sfondo suggestivo dei paesaggi del Rann.
ore 21.00:
RISE UP Giamaica
Luciano Blotta, 2010, 97’
RiseUp è un viaggio musicale nel cuore della Giamaica, patria del reggae. In una societa in cui i talenti abbondano ma le opportunita di raggiungere il successo sono scarse, tre artisti lottano per emergere da un’esistenza anonima e scrivere il proprio nome nella storia del reggae. Il filmato riporta la musica e le testimonianze di personaggi leggendari come Lee “Scratch” Perry, Slu Dunbar e Robbie Shakespeare, oltre a giovani aspiranti superstars. Il film è il vincitore dell’AFI / Discovery Silver Docs 2009, come Best Documentary Award.
LUNEDI 31 OTTOBRE
ore 16.30:
Ravi Shankar, THE EXTRAORDINARY LESSON India/Francia
Frédéric Le Clair, 2010, 52’
Documentario sull’arte musicale di Ravi Shankar, il piu rinomato virtuoso di sitar al mondo, primo ambasciatore della musica classica indiana. Lo vediamo nel suo ultimo concerto in Europa tenuto alla sala Pleyel a Parigi, l’1 settembre 2008. L’indomani, teneva nello stesso luogo una master class. Da qui parte il documentario sull’artista indiano più famoso al mondo – con l’intervista alla figlia Anoushka – che ha celebrato ad aprile 2010 il suo 90° compleanno, festeggiando così più di 60 anni di carriera.
Kinshasa Symphony R.D. Congo
Claus Wischmann e Martin Baer , 2010, 95’
Un film sul Congo, Kinshasa e la musica. E’ la storia di 200 musicisti, perlopiù autodidatti che suonavano per le strade, riuniti 15 anni fa da Armand Diangienda – che oggi ne è il loro direttore – e di come siano riusciti a formate l’unica orchestra sinfonica dell’Africa Centrale. Il film documentario Kinshasa Symphony mostra il volto meno conosciuto del Congo – quello della creatività e della musica – e svela l’energia vibrante della sua gente, che pur vivendo in una delle società più caotiche e disordinate del mondo, è capace di far funzionare uno dei sistemi di cooperazione più complessi mai inventati dall’uomo: un’orchestra sinfonica. Diretto dai registi tedeschi Claus Wischmann e Martin Baer, Kinshasa Symphony è stato presentato di recente alla Berlinale dove ha raccolto apprezzamenti dalla critica.
ALMA STORY Italia
Gerardo Lamattina, 2009, 32’
Al centro della vicenda un patto di amicizia e il rispetto di un impegno: “Ritrova Alma” è la disperata richiesta che il padre di Michele Treves (Moni Ovadia), antifascista ebreo confinato in Lucania, raccoglie da Mimmo, musicista viggianese “di strada”, in punto di morte, durante la loro detenzione in un campo di sterminio nazista, tragedia che ha accomunato la persecuzione razziale contro gli ebrei, alla persecuzione sociale contro i musicisti ambulanti e nomadi.
Anni dopo, alla morte del padre, Michele frugando tra ricordi e cassetti, trova un consunto quaderno con appunti, note e memorie di prigionia in cui scopre l’antica promessa fatta dal padre all’amico Mimmo morente e mai mantenuta. Decide così di assumersi l’obbligo di rispettare quell’impegno recandosi a Viggiano, il paese natale di Mimmo, alla ricerca di “Alma”……..
Seguirà un intervento musicale con Luigi Milano (arpa viggianese) e Graziano Accinni (chitarra)
ore 21.00:
WAR DANCE Uganda
Sean Fine, Andrea Nix, , 2007, 105’
War Dance è la storia del viaggio compiuto da un gruppo di ragazzi del campo profughi di Patongo, nel nord dell’Uganda, per partecipare al National Music Festival del 2005 che si svolge nella capitale Kampala. Nel campo di Patongo vivono i superstiti della tribù Acholi, falcidiata dalla guerra civile che da vent’anni affligge l’Uganda e in particolar modo il nord del paese, opponendo le truppe del presidente Museveni e l’ Esercito di Resistenza del Signore: una guerra che ha sterminato una generazione e tolto l’infanzia ai bambini trasformandoli in macchina da guerra. War Dance segue la preparazione della scuola del campo per il concorso nazionale nel quale avrà il compito di rappresentare la regione. Per l’occasione arrivano a Patongo tre insegnanti d’eccezione che preparano i ragazzi per le otto prove e in particolare per le tre più impegnative: esecuzione corale occidentale, composizione musicale e danza tradizionale.
MARTEDI 1 NOVEMBRE
Ore 21.30
CINE CONCERTO “Requiem for a Dying Planet”
di Ernest Reijseger/Werner Herzog
Musiche per il cinema di Werner Herzog dai film “The White Diamond” e “The Wild Blue Yonder”
con Ernest Reijseger, Mola Sylla e Cuncordu e Tenore de Orosei
in collaborazione con FLOG / Musica dei Popoli
Sulle memorabili immagini di “The Wild Blue Yonder” (L’ignoto spazio profondo) e “The White Diamond” – girato dal regista aggregandosi alla spedizione di un ingegnere inglese che a bordo di un aerostato si accinge a sorvolare le gigantesche cascate Kaieteur in Guyana – Herzog ha inserito le musiche di un ensemble ugualmente strabiliante, in cui si fondono il violoncello dell’olandese Ernst Reijseger (compositore di tutto il materiale), la voce del senegalese Mola Sylla e le polifonie del gruppo Concordu E Tenore dE Orosei, cinque interpreti del tradizionale canto a cappella sardo. L’effetto finale è quello di una trance fuori dal tempo e dallo spazio, un intreccio virtuoso ed ipnotico di elementi che si sfocia in un’audace coesione tra Nord e Sud del mondo, tra jazz d’avanguardia e patrimonio dalle lontane radici, in una dimensione che lascia esterrefatti.