Immagini & Suoni del Mondo 2008

Festival del Film Etnomusicale

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Immagini & Suoni del Mondo

Festival del Film Etnomusicale

Cinema Odeon Cinehall

Firenze 22, 23 e 24 Novembre 2008

Sabato 22

ore 15.00

OTELLO ALL’IMPROVVISO – Presentazione di David Riondino

(David Riondino, documentario, Cuba, 2008, 1h.10’)

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Otello all’improvviso è un viaggio tra gli improvvisatori di Cuba. Si documentano le tecniche, i poeti, i luoghi della improvvisazione in decime: la decima è la strofa di dieci ottosillabi usata in Spagna e Sud America dai poeti improvvisatori. Si seguono in particolare due artisti: Alexis Diaz Pimienta nella città dell’Avana, e Emiliano Sardinias nella campagna intorno all’Avana. Sardinias e Pimienta, oltre ad altri poeti incontrati nel viaggio documentario, vengono poi sollecitati a improvvisare su Otello di Shakespeare, di cui si suggerisce un canovaccio sintetico. Si verifica così l’efficacia di una trasposizione dell’improvvisazione poetica nella dimensione del teatro.

 ore 17.00

CROSSING THE BRIDGE. Il suono di Istanbul

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(Fatih Akin, documentario, Turchia, 2005, 90’)
Istanbul, da sempre snodo culturale tra oriente ed occidente, viene vista in questo documentario dal punto di vista musicale, esplorando e percorrendo i vari generi che vi si suonano e vi si sperimentano, che dalla musica classica tradizionale arrivano all’attuale sound dell’ hip-hop. Questo viaggio nell’universo musicale turco e non solo viene guidato dalla curiosità competente di Alexander Hacke, che ha curato la colonna sonora di “La sposa turca”, e del suo regista Fatih Akin, per il quale questo film, in cui la questione dell’identità culturale assume un ruolo centrale, rappresenta un vero e proprio ritorno alle origini.

ore 19.00

MARIZA E LA STORIA DEL FADO
 (Simon Broughton, documentario, Portogallo, 2006, 58’)

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Per la prima volta, il film narra la storia del fado anarchico, sviluppatosi nei quartieri della classe operaia agli inizi del Novecento fino ad essere bandito dal regime fascista che salì al potere nel 1926. Nel dopoguerra, il regime decise di piegare il fado alle proprie finalità: rafforzare il patriottismo e i valori della famiglia. Questo è stato anche il periodo della più celebrata cantante di fado, Amalia Rodrigues. Quando cadde il regime fascista nel 1974, iniziò il declino del fado. Solo una decina d’anni dopo, emerse una nuova generazione di fadisti la cui musica era slegata dal vecchio regime. Il documentario offre una carrellata dei maggiori esponenti del fado, concentrandosi su una delle più carismatiche e celebrate dive del novo fado: Mariza.

ore 21.00

FADOS
(Carlos Saura, Portogallo, 2007, 85’)

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Carlos Saura ha scelto per il terzo capitolo della sua trilogia (dopo Flamenco nel 1995 e Tango nel 1998), uno stile meticcio, quanto la musica di cui ci racconta la storia. All’interno di uno studio – con strutture mobili su un’unica scena che sembra riprodurre il palcoscenico del mondo, come Lisbona sembra simboleggiare tutta l’umanità – si intrecciano immagini, musica e danza. Gli esterni sono stati girati a Lisbona d’estate, mentre gli interni in studio, d’inverno. Le immagini di repertorio si alternano e si mescolano con le riprese effettuate dal vivo, e tutte vengono proiettate sullo sfondo, su uno schermo gigante, oppure sulle diverse quinte del palcoscenico, che prendono vita assieme alle fotografie, agli attori e ai ballerini, ai cantanti e ai musicisti: un grande métissage ottenuto grazie ad una serie di quadri storico-musicali interpretati dai più grandi interpreti del fado contemporaneo, da Mariza a Caetano Veloso, da Carlos do Carmo a Lila Downs, da Toni Garrido a Camané, da Argentina Santos a Lura.

Domenica 23

ore 15.00

UN AMERICANO TRA I BAYAKA 

Presentazione di Alberto Marchi e Marcello Aliotta

(Alberto Marchi e Marcello Aliotta, documentario, Rep.Centrafricana, 2006, 56’)

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I pigmei Bayaka vivono in una delle più nascoste foreste pluviali, la riserva di Dzanga-Sangha in Repubblica Centrafricana. La loro musica, la raffinatezza delle basi ritmiche, l’intensità delle interpretazioni, gli intrecci dei loro canti, appaiono come qualcosa di sorprendente, qualcosa di mai udito. Questi fattori portarono Louis Sarno, etnomusicologo, a piantare tutto. Lasciò l’Europa, dove si era trasferito, comprò un biglietto di sola andata e con microfono e registratore, raggiunse quella lontana foresta. Dopo 17 anni è ancora laggiù come racconta nel suo libro, “Il canto della foresta”.

ore 17.00

FELA KUTI. SOFFRENDO E SORRIDENDO

(Dan Ollman, documentario, Nigeria,2006, 65’)

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“Suffering and Smiling” di Dan Ollman s’incentra sulla Nigeria. Nel 1956, con la scoperta della più grande riserva naturale di petrolio dell’Africa, le multinazionali si gettano sullo stato, distruggendo una base agricola già precaria. Fela Anikulapo Kuti, cantante e attivista politico, viene ritratto nel documentario come un rappresentante dei diritti: la sua musica sa descrivere in modo spietato l’irreversibile situazione.

ore 19.00

YOUSSOU N’DOUR. RITORNO A GOREE’ 

(Pierre-Yves Boorgeaud, documentario, Senegal, 2007, 90’ )

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“Retour à Gorée” racconta il viaggio del cantante senegalese Youssou N’Dour sulle tracce degli schiavi neri e della musica da loro creata: il jazz. Il suo scopo è quello di riportare in Africa un repertorio di jazz e cantarlo a Goreé, l’isola simbolo della tratta negriera, in omaggio alle vittime della schiavitù. Accompagnato da musicisti d’eccellenza, si incontra con numerose personalità e creano, sul filo degli incontri, dei concerti e delle discussioni sulla schiavitù,  una musica che trascende le culture.

ore 21.00

LA BANDA
(Eran Kolrin, commedia, Egitto/Israele, 2006, 90’)

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La banda musicale di Alessandria d’Egitto è stata invitata a suonare per l’inaugurazione dal centro culturale arabo di Petah Tikva, in Israele; arrivati all’aeroporto di Tel Aviv i musicisti egiziani, capitanati dal nostalgico colonnello Tewfiq, sbagliano però autobus ed arrivano così nella sperduta Bet Hatikva, piccola cittadina immersa nel deserto. Non potendo ripartire sino al giorno successivo, la banda è costretta a cercare ospitalità fra gli abitanti del luogo. Nasce così un confronto intimo fra due culture, l’ebraica e la musulmana, molto lontane.

Lunedi 24

ore 15.00

NAZIROCK – Presentazione di Claudio Lazzaro

(Claudio Lazzaro, documentario, Italia, 2008, 75’)

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L’estrema destra vista dall’interno: la sua musica, i capi, le alleanze, i rituali, lo sdoganamento politico che sta aprendo ai nazifascisti italiani le porte del potere istituzionale. La destra radicale in Italia può raggiungere il mezzo milione di voti e diventare determinante, in un quadro politico in cui ne bastano 25.000 a decidere chi governerà il Paese. Per questo viene sdoganata. “Nazirock” racconta questo passaggio politico, usando come filo conduttore le band che infarciscono di testi fascisti la loro musica skin, oi, white power e punkadestra.

ore 17.00

TESHUMARA. Le chitarre della ribellione tuareg

(Jérémie Reichenbach, documentario, Mali, 2006, 52’ )

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Nel 1963, subito dopo l’indipendenza, i Tuareg del Mali si ribellarono contro i loro nuovi capi con una rivolta che fu brutalmente soffocata. Seguì poi una terribile siccità che costrinse all’esilio migliaia di rifugiati provenienti dal Mali e dalla Libia. Da tale stato di disperazione nacque il movimento Teshumara, che proclamava l’esistenza e la necessità di sviluppo del popolo Tuareg. Fu allora che per la prima volta le chitarre del gruppo Tinariwen si fecero sentire. Il film narra la storia di Teshumara, non solo attraverso le testimonianze dei fondatori del gruppo Tinariwen, ma anche attraverso la musica e la poesia tradizionale.

ore 19.00

TRANSYLVANIA
(Tony Gatlif, drammatico, Romania, 2006, 103’)

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Zingarina (Asia Argento) non è una vera gitana quanto piuttosto una ribelle. Arriva in Transilvania alla ricerca di un musicista che l’ha amata e messa incinta. Lo trova per scoprire di essere stata definitivamente abbandonata ma si innamora dei luoghi e di Tchangalo, un tenebroso mercante.

Gatlif torna in Romania, una terra che lo attrae per la vena di mistero e di follia che la percorre. Ancora una volta è la musica a fare da motore del suo cinema. Una musica concitata e dolorosa, pronta a fuggire per farsi inseguire come un po’ tutti i personaggi del suo cinema errante, alla ricerca di una stabilità da perdere il più presto possibile una volta trovata.

ore 21.00

LA VIE EN ROSE
(Olivier Dahan, drammatico, Francia, 2007, 140’)

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La Vie En Rose è ambientato in Francia e a Praga, ripercorre i drammi e le gioie di una delle leggende della canzone francese e internazionale, Edith Piaf. Nata nei sobborghi parigini, la diva diventa famosissima fin da giovane. La sua voce, caratterizzata da mille sfumature, era in grado di passare da toni aspri a toni dolcissimi. Molte le sfortune e i fatti negativi: incidenti stradali, coma epatici, interventi chirurgici, delirium tremens e anche un tentativo di suicidio. La pellicola di Dahan ricostruisce bene una delle sue ultime apparizioni pubbliche in cui appare piccola e ricurva, con le mani deformate dall’artrite e con radi capelli. Solo una cosa era rimasta inalterata e splendida: la sua voce.